3.3.2 I commenti nella storia
La macro \Comm sarà da usare con generosità e senza
timori, come abbiamo già osservato. Sarà anzi
opportuno che l'editore nei suoi interventi successivi
sul testo, piuttosto che procedere brutalmente ad
i commenti precedenti cancellandoli, li
mantenga aggiungendovene dei nuovi. Supponiamo ad
esempio che il trascrittore TT abbia scritto un
commento di questo tipo:
\Comm{Secondo me qui il testo {\`e} sbagliato, ci
dovrebbe essere ``recta \(ac\)'' e non ``recta
\(cd\)''TT, 18.4.2000}
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L'editore EE studia il passo e, in un primo tempo,
decide che a suo avviso ``recta cd'' è accettabile.
Però, invece che cancellare il commento del trascrittore,
l'arricchisce:
\Comm{Secondo me qui il testo {\`e} sbagliato, ci
dovrebbe essere ``recta \(ac\)'' e non ``recta
\(cd\)''TT, 18.4.2000. NO! mi sembra che \(cd\) possa
andare bene. Peraltro non riesco a capire perch{\'e}
\(ab\) sarebbe meglio. EE, 2.8.2000.}
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Mesi dopo, rivedendo la sua edizione, EE legge nuovamente il
commento e finalmente capisce la motivazione del
suggerimento del trascrittore, e si rende conto che aveva
ragione. Quindi corregge il testo (vedi
capitolo 6) e al
tempo stesso integra il commento:
\Comm{Secondo me qui il testo {\`e} sbagliato, ci
dovrebbe essere ``recta \(ac\)'' e non ``recta
\(cd\)''TT, 18.4.2000. NO! mi sembra che \(cd\) possa
andare bene. Peraltro non riesco a capire perch{\'e}
\(ab\) sarebbe meglio. EE, 2.8.2000. Invece andava
BENE \(ab\)! Infatti {\`e} il lato retto della parabola e
in questa proposizione Maurolico con diameter intende
il lato retto. Quindi deve essere \(ab\) e non \(ac\)
che {\`e} il diametro in senso stretto. EE, 5.2.2001.}
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In questa maniera i commenti verranno a costituire
una specie di storia dell'edizione che potrebbe
rivelarsi preziosa, soprattutto nel caso che il
trascrittore o l'editore debbano passare ad altri il
proprio lavoro non ancora terminato.
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