9.2.1 Cambi di carattere all'interno di \DES e di \EDLe macro \DES e \ED permettono di scrivere ciò che si vuole: l'unica limitazione è che ciò che viene loro assegnato come argomento viene scritto in tondo inclinato: nel carattere cioè utilizzato per distinguere in apparato fra ciò che viene deto dall'editore e le lezioni che vengono riportate, che vengono stampate in tondo. In alcune situazioni ciò può rivelarsi piuttosto scomodo, e la difficoltà deve poter essere aggirata. Supponiamo che il copista di A abbia inizialmente scritto ``tringulum'', correggendosi poi aggiungendo la lettera ``a'' mancante in interlinea. Il nostro trascrittore, molto scrupoloso, vuole dare conto di questa situazione: e cioè non solo del fatto che la lezione ``triangulum'' è corretta da ``tringulum'', ma anche del come è stata corretta. Vorrebbe ottenere una nota di questo tipo:
Ciò può essere ottenuto nel seguente modo, combinando l'uso di \DES e di \EX e con una nuova macro, \LEC ![]()
dove la nuova macro \LEC{} serve a marcare il fatto che il suo argomento è una lezione e non un commento dell'editore e provvede a scriverlo nel carattere opportuno.
Ecco un altro esempio dell'uso di \LEC, combinato con un annidamento di \VV. Supponiamo che l'editore sia incerto se in un certo passo di A si debba leggere ``litera'' (lettera) o ``litura'' (sgorbio). Tuttavia il testimone B reca chiaramente la lezione ``litera''. Decide quindi di porre in TC ``litera'', ma vuole segnalare comunque la sua esitazione. Potrà optare per un apparato di questo tipo:
Per ottenerlo dovrà battere:
Tutto quello che è stato detto per \DES vale ovviamene anche per \ED: si ricordi tuttavia che la macro \ED serve per annotazioni dell'editore che verranno registrate solo nel testo critico e non in quello dei testimoni (cfr. § 6.4.6).
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